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Il Parco "La Favorita"

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La scheda del parco e il progetto di Gio Ponti

La scheda del Parco
Il Parco La Favorita rappresenta un complesso paesaggistico di assoluto prestigio, per dimensione (circa 5 ettari) e impianto, ricchezza del patrimonio arboreo e per la qualità delle sue architetture.
La progettazione del parco La Favorita fu affidata negli anni Trenta da Gaetano Marzotto (contestualmente alla realizzazione della Città Sociale o Città dell’Armonia) a Bonfanti e Zardini, autori di gran parte della Città Sociale valdagnese.

Al suo interno vi si riconoscono: gli ingressi monumentali, la grande gradinata, le balaustre di pietra e graniglia dei terrazzamenti, il viale alberato, le serre ed il parco romantico.

Al centro dell’area monumentale, il progetto prevedeva la realizzazione di una grande villa padronale, (progetto di Gio Ponti e Francesco Bonfanti). I lavori per la sua realizzazione furono interrotti a causa della seconda guerra mondiale e mai più ripresi. Le fondazioni del palazzo sono tuttora visibili.

Il parco per molti anni rimase privato, sede di serre per la floricoltura e di vaste aree coltivate.
È stato ceduto all’Amministrazione Comunale nell’anno 2000 e successivamente è iniziato l’intervento di restauro naturalistico ed architettonico.
Nel dettaglio, il progetto di recupero del parco ha visto interventi per il restauro naturalistico e per il restauro architettonico dei manufatti (gradinate, balaustre).
Venne eseguito un completo rilievo della vegetazione, con la schedatura di circa una cinquantina di specie diverse e la valutazione del suo stato di salute, presentandosi oggi al visitatore, per quanto riguarda il suo assetto ed il patrimonio arboreo, in modo abbastanza fedele rispetto l’impianto originario e l’idea dei progettisti.

La parte principale del grande parco oggi aperto alla città è rappresentata da una grande struttura monumentale a balconate, con parapetti e percorsi tracciati. Una grande scalinata monumentale conduce ad un vasto spazio rialzato. In questa grande area, la più elevata del parco stesso, sono presenti numerose specie arboree di grandi dimensioni, che delineano un ambiente di grande suggestione e impatto.

Oggi il parco è destinato al tempo libero delle persone ed alla realizzazione di eventi quali spettacoli, percorsi natura, attività per bambini, attività ginniche assieme a tutte le iniziative che attualmente possono svolgersi solamente nel periodo più mite dell’anno.

Il progetto di Gio Ponti
Il ritrovamento dei disegni per il progetto di Villa Favorita a Valdagno di Gio Ponti ha giustamente motivato la scelta di indire un concorso di idee sull'area dal titolo “Progetto in evoluzione”, con l’intento di acquisire idee progettuali per la realizzazione di strutture e/o spazi funzionali legate alle attività ludico culturali che potranno essere svolte nel parco e nell'area delle fondamenta in tutto il periodo dell'anno.

Il progetto ben rappresenta il gusto di una committenza così importante come quella di Marzotto, in un momento significativo della cultura imprenditoriale della prima metà del novecento. E’ nel 1936 che Gaetano Marzotto Jr. affida l’incarico della progettazione di Villa Favorita congiuntamente agli architetti Francesco Bonfanti e Gio Ponti. Francesco Bonfanti in quegli anni era impegnato a Valdagno nella realizzazione della “Città Sociale”, mentre Gio Ponti, architetto milanese fondatore della rivista Domus, era uno degli esponenti più importanti della nuova architettura italiana.

Il progetto della Villa, che avrebbe dovuto sorgere al centro di un “parco architettonico”, Parco Favorita, tra “il giardino dei giochi” e “il giardino delle arti”, ebbe numerose e differenti edizioni tra il 1936 ed il 1939, quando si iniziò la costruzione; essa non è mai stata completata poiché nel 1940 i lavori furono interrotti a causa del sopraggiungere della guerra e ciò che rimane sono i resti delle fondamenta e del piano interrato.

Nella sua versione finale, la Villa avrebbe dovuto articolarsi su tre piani: un piano interrato e due piani fuori terra; la superficie coperta doveva essere di circa 900 mq, mentre la superficie complessiva dei due piani abitabili sarebbe stata di circa 1.700 mq. Il suo ingresso principale avrebbe dovuto rivolgersi verso il parco a sud con un grande patio, mentre la facciata verso ovest, con una rigorosa simmetria, avrebbe sottolineato l’asse monumentale delle gradinate del parco rivolgendosi alla città verso la piazza del teatro Rivoli.

Attualmente l'uso del parco è disciplinato da un apposito regolamento.

All'interno del parco è attivo il servizio WiFi Free Area

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