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Magnificat di Alda Merini

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Finisterre Teatro ai confini | 2022.2023 - Domenica 26 Marzo ore 18.00 c/o Auditorium Scuola di musica

Quando 26/03/2023
dalle 18:00 alle 20:00
Nei giorni
  • 26/03/2023
Dove Auditorium Scuola di musica
Riferimento
Telefono 0445 428223
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| Magnificat di Alda Merini |
 
Anagoor
Domenica 26 marzo ore 18.00 Auditorium Scuola di musica

di Alda Merini | Con Paola Dallan | Disegno del suono Mauro Martinuz | Disegno vocale Paola Dallan, Simone Derai, Marco Menegoni | Regia di Simone Derai | Produzione Anagoor 2010 | Co-produzione Operaestate Festival Veneto, Centrale Fies | Anagoor fa parte del progetto Fies Factory

…mi hai sprofondata / nella carne angelica…

Un testo di Alda Merini, in cui viene scardinata la figura tradizionale della Vergine, qui presentata nella sua più carnale e umana consistenza esistenziale delle varie età della donna, dall’adolescenza alla trasfigurazione dolorosa data dal lutto del figlio morto. Per Anagoor un lavoro centrale, un’occasione per pensare alla rappresentazione della parola poetica a teatro, che ha orientato le scelte successive, quali l’avvicinamento a Virgilio prima e a Pasolini poi.

Alda Merini ci lascia il I novembre 2009. Anagoor le rende omaggio, riconoscendola come una delle esponenti più incisive della poesia italiana e più significative per il proprio percorso.

Già materia di studio o di vera e propria messinscena (L’inutile Ronda, Ciclogenesi) intersecata con altre scritture contemporanee, i versi della poetessa occupano qui una dimensione di esclusiva concentrazione. Con la versatilità tonale che la distingue, Paola Dallan presta la voce ad un lungo poemetto e alla sua protagonista: Magnificat, uno dei più recenti componimenti della Merini che ne testimonia la fase mistica. In esso, senza biografismi, né agiografia, l’autrice restituisce la complessità di Maria: una creatura di luce e carne, fragile, smarrita, spaventata… e perdutamente innamorata di Dio.

Alla prima lettura, il Magnificat ricorda infatti una conversazione notturna tra amanti, isolata al telefono: «Ho saputo tutto di te / come ogni donna terrena / sa tutto dell’uomo che ama». La distanza fisica tra i due e il filtro della cornetta rendono l’intimità più vibrante di sensualità: «Nessuna carezza / è mai stata così silenziosa / e presente / come la mano di Dio».

Su questa labilità del confine tra umano e divino, tra sacro e profano, la scrittura imprevedibile della poetessa gioca a scardinare l’immagine consolidata nella tradizione europea e a rintracciarne una non univoca ma vibrante di contrasti: fanciulla, adolescente, donna, madre, e di colpo invecchiata dalla morte del figlio. La dolente maternità di Maria è un filo essenziale del suo amore, come pure della sua ambiguità, della sua  sospensione tra terra e cielo.

Parallelamente alla ricerca sull’icona e sulle immagini, la Compagnia torna a dedicarsi alla parola poetica e si concentra esclusivamente sull’elaborazione musicale e vocale. L’impatto dell’interpretazione, affidata alla sensibilità di Paola Dallan e alla riproduzione acustica del medium telefonico, colma il vuoto scenico: l’ascolto assorbe ogni attenzione e conduce in un viaggio denso di suggestioni.Con la scelta tematica, Anagoor conferma la propria predisposizione spirituale e intellettuale all’indagine metafisica: un interesse per il sacro che nasce e cresce in un contesto storico e geografico segnato dalle lacerazioni culturali e sociali inferte dalle radicali trasformazioni economiche.

Info e biglietti

  • a Valdagno presso l'Ufficio Eventi e Cultura 0445 428223 e presso la Biblioteca Civica Villa Valle 0445 424531
  • a Vicenza presso La Piccionaia - Ufficio Teatro Astra 0444 323725
  • online vivaticket

    Evento organizzato dal Comune di Valdagno in collaborazione con La Piccionaia

     
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