I Dialoghi degli Dei
Rassegna "Finisterre Teatro ai Confini" 1^ REGIONALE
Quando |
06/05/2017 dalle 21:00 alle 23:00 |
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Dove | Liceo G. G. Trissino (Valdagno) - sede staccata via G. Zanella, 1 |
Riferimento | Ufficio eventi e cultura |
Telefono | 0445 428223 |
Aggiungi | iCal |
Uno spettacolo di Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, Giulia Solano
Produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi
La fortuna di Luciano – scrittore e retore greco, di origine siriane, nato a Samosata nel 125 d.C. – è legata soprattutto alla serie dei cosiddetti Dialoghi degli dei: un divertissement squisitamente letterario, in cui l’autore, attingendo dal patrimonio del mito, offre una rappresentazione originale, ironica, sorprendentemente quotidiana della cosmogonia classica. Gli scontri “familiari” tra Zeus e Era, le continue lagnanze per le malefatte di Eros, i pettegolezzi tra Dioniso, Ermes ed Apollo resistono alla sfida del tempo, continuando a farci sorridere, ergendosi anzi a topos di molti meccanismi che animeranno poi la commedia moderna. È sorprendente come, a distanza di secoli, questi Dialoghi continuino ad “intrattenere” l’ascoltatore: queste deliziose miniature, cesellate in un fraseggio agile ed arguto, continuano ad essere “discorsi per far passare il tempo”. Insieme per la prima volta I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica – con il sostegno della Compagnia Lombardi-Tiezzi – si interrogano proprio sul senso profondo della parola “intrattenimento”, alla divertita ricerca di forme desuete per “passare il tempo”.
Ingresso € 5
I SACCHI DI SABBIA compagnia nata a Pisa nel 1995, negli anni si è distinta sul piano nazionale, ricevendo importanti riconoscimenti (tra i tanti, il Premio ETI2011, il Pemio Speciale UBU 2008 e il Premio Nazionale della Critica 2011) per la particolarità di una ricerca improntata alla reinvenzione di una scena popolare contemporanea. In perenne oscillazione tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro de I Sacchi di Sabbia ha finito per concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti, nella ricerca di luoghi performativi inconsueti, sempre con uno sguardo vivo e attento al territorio in cui l'evento spettacolar è posto. Nel 2016 vince il Premio Lo Straniero, per "aver saputo unire al minimalismo organizzativo quello di realizzazioni, semplici, ma di una irresistibile vitalità, spiritose e spesso esilaranti".