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Monumenti e luoghi da vedere

Il Centro Storico

E' l'unico "vero" centro storico della vallata, dove la sua importanza per dimensione e per interesse, lo rendono un punto di riferimento e di aggregazione insostituibile.
E' situato su un rilievo in destra orografica del torrente Agno, è stato matrice dell'intera Valdagno moderna. Gode infatti di una posizione strategica nel contesto della città e di essa costituisce anche ora il principale centro organizzatore.

Villa "Valle, Orsini, Marzotto"

Villa Valle

Oggi "Centro Culturale Comunale G. Marzotto", sede di Bibblioteca e Galleria comunale. E' da considerare la villa più importante di Valdagno per valore artistico. Fu costruita sul finire del XVII secolo su progetto attribuito all'architetto padovano Girolamo Frigimelica Roberti. Il salone d'onore è un ampio spazio con aperture passanti dall'una all'altra parte dell'edificio, secondo lo schema della villa veneta; la sua altezza è equivalente a quella di due piani.

Palazzo "Nanti"

Fu edificato, su progetto attribuito all'architetto Carlo Borella, nella seconda metà del XVII secolo. Il prospetto principale dell'edificio si colloca lungo Corso Italia di fronte al palazzzo settecentesco dei Festari; si compone di due parti: quella maggiore, simmetrica rispetto al lungo poggiolo in pietra di gusto barocco e quella minore caratterizzata dal vasto portone, con sovrastante finestra a balaustra, che immette al chiostro.

Campanile del Duomo di S.Clemente

E' stato innalzato tra il 1545 e il 1547, su disegno attribuito al "Magistro Marangon", Agostino Righetto, di fatto abile carpentiere di origine valdagnese. Il campanile del duomo valdagnese si presenta come una massiccia e ordinata struttura con stilemi riferibili al maturo manierismo. Sul finire del Settecento è stata aggiunta la sopraelevazione costituia dalla seconda cella campanaria a pianta ottagonale e la cuspide in rame a forma di bulbo. Poco sopra la base, sulla facciata occidentale, è murato un bassorilievo raffigurante "l'Ultima Cena", che, probabilmente, proviene dalla precedente chiesa demolita.

Complesso conventuale "Santa Maria delle Grazie"

Ex Convento

Dal 1810 questo vasto edificio, in seguito al decreto napoleonico che imponeva la soppressione di ogni ordine monastico, è stato dimesso per qualsiasi forma di culto. Fino a quell'anno, a partire dal 1510, quindi per ben tre secoli, era stato un centro propulsore di vita francescana, convento di frati della stretta osservanza minoritica nonchè noviziato provinciale. La statua venerata "Madonna delle Grazie" che attualmente si trova nella prima cappella di destra, entrando nel Duomo di S. Clemente, faceva parte del vasto arredo sacro della chiesa conventuale.

Palazzo "Festari"

Palazzo Festari

Il palazzo rientra a buon diritto nell'elenco delle architetture maggiori della Valdagno antica: per la facciata prospiciente il Corso, per l'atrio d'ingresso, per il fianco che argina a nord del cortile, per il brolo, la composizione architettonica e la qualità dei dettagli. Risale alla seconda metà del XVIII secolo. Il portale di ingresso è sormontato da una finestra centrale con balcone tripartito. Nella parete settentrionale del sotto portico, eleganti archi gemini immettono nello scalone principale. Nel pavimento originale, a ciottoli di fiume, rimangono le due corsie lapidee per il passaggio delle carrozze. Gli edifici del cortile ospitano alcuni uffici pubblici ed il Museo Paleontologico "D. Dal Lago". Da notare la scuderia con annessa abitazione del custode sormontata da statue di "nani" riattata a galleria per esposizioni temporanee (Galleria dei Nani).
Scopriamo qualcosa di più su Palazzo Festari e le sue sale.

Palazzo municipale

Palazzo Municipale

Edificato intorno al 1853, su progetto attribuito a Luigi Saccardo, il palazzo si presenta in forma architettonica tardo-neoclassica. Un colonnato dorico ritma il prospetto del porticato dell'intero edificio, che si sviluppa a forma angolare delimitando l'antistante piazza. Sulla facciata rivolta a settentrione spicca un grande orologio a muro con cornice; nel porticato sottostante, ai lati della porta d'ingresso, sono murati i medaglioni bronzei, realizzati nel 1883 da Antonio Lora, raffiguranti G. Garibaldi e V. Emanuele II. Sulla medesima facciata, centralmente sopra il porticato, è stato impostato nel 1933, un ampio balcone che dà sulla piazza.

Chiesa di San Giuseppe

Questa piccola chiesa, conosciuta col nomignolo Cieseta delle moneghe, riveste più un'importanza storica che artistica, se si eccettuano i suoi tre altari in marmo policromo di pregevole fattura. Fu riedificata con ampliamento nel 1741 per volere delle monache capuccine che conducevano vita comunitaria, fin dal 1685, nel convento che sorgeva nell'attuale Piazza Roma. Con il decreto napoleonico, che imponeva la soppressione degli ordini religiosi conventuali, nella primavera del 1810, le monache abbandonarono per sempre chiesa e convento.
La chiesa fu risparmiata dalla devastazione per un provvidenziale intervento di un notabile del paese.
Al suo interno, vicino all'altere maggiore, dentro una nicchia è tutt'ora conservata la piccola immagine in pietra (databile seconda metà del XVII secolo) della "Madonna col bambino in braccio" conosciuta con l'appellativo di Madonnetta.

Duomo di San Clemente

Duomo S. Clemente

Dedicato al patrono cittadino, è stato edificato su progetto dell'architetto bassanese Giovanni Miazzi, tra il 1748 e il 1778. Per oltre quarant'anni è rimasto incompleto nella facciata, che è stata riprogettata, nel 1821, per essere ultimata dieci anni dopo, dal feltrino Luigi De Boni. E' riconducibile ai modelli classici: sei gigantesce lesene corinze ne inquadrano l'intera superficie; sulla solida trabeazione poggia l'imponente timpano triangolare sul quale troneggiano tre sculture raffiguranti S. Clemente Papa, la Carità e la Speranza.

Villa "Zanuso, Fontanari"

Villa Zanuso Fontanari

Fu edificata nella seconda metà dell'Ottocento probabilmente su progetto del vicentino Antonio Caregaro Negrin. E' un'opera architettonica dal carattere tipicamente eclettico, con elementi desunti da forme rinascimentali e palladiane, in un insieme che rende la visione della facciata principale gradevole e armonica. Nel cortile merita attenzione anche la torreta belvedere a pianta circolare, addossata ad un severo edificio (adibito un tempo a magazzino e, al primo piano, a dormitorio per le lavoratrici della filanda), costruita con sassi a vista bianchi e mori, che si innalza attorcigliata da un'esile, elegante, scala esterna. E' da notare anche la cancellata molto elaborata che circonda il giardino.

Ospedale vecchio di San Lorenzo

Ex San Lorenzo

Il complesso di edifici ecclesiastici, utilizzato per dare ospitalità a pellegrini e poveri fino al 1453, fu ristrutturato a metà del 1800 e trasformato in ospedale su disegno di Giovanni Battista Festari. Il campanile, probabilmente attribuito al valdagnese Agostino Rivetto, fu costruito alla dine del 1500; nel 1881 fu sostituito il capolino con le attuali merlature.
 L'edificio ospedaliero è ingentilito, nel prospetto meridionale, da un luogo porticato con archi a tutto sesto poggianti su robusti pilastri; su questi si sovrappongono due oridni di colonnati dorici che, con le eleganti balaustre, formano i loggiati del primo e secondo piano.
Attualmente l'edificio ospita parte degli edifici comunali.

Oratorio di San Cristoforo

Il piccolo oratorio, edificato intorno al 1380 dalla famiglia feudataria dei "Trissino", nei secoli ha subito notevoli rimaneggiamenti di cui l'ultimo e importante restauro, con ampliamento, è stato compiuto nel 1741.
Al suo interno, sull'altar maggiore, conserva un affresco quattrocentesco raffigurante "La Fuga in Egitto". L'opera, nella devozione popolare, è cresciuta col nome di Madonna di S. Cristoforo.

Palazzo "Pedoni"

Di architetto sconosciuto rimane queso edificio della prima metà del XVIII secolo che fronteggia il Palazzo Municipale. Il restauro di un complesso preesistente fu commissionato da Lorenzo Pedoni a partire dal 1746. La facciata presenta significativi esempi architettonico-decorativi di ascendenza seicentesca. L'edificio è asimmetrico: dalla cornice in pietra estremamente semplificata, il portale di ingresso è spostato a destra; il ballatoio, sorretto da forti modiglioni con balaustra convessa che protegge l'ampia portafinestra finemente scorniciata, non occupa la tradizionale posizione centrale. Il ballatoio e la teoria delle finestre, che si aprono ai lati, rivelano un gusto architettonico, di sapore barocco, con connotazioni tipicamente locali.

Casa del Fascio

Casa Fascio

Ampio edificio, squadrato, ricoperto interamente da lastre di marmo rosato. L'impostazione delle facciate principali crea un effetto scenografico che riflette i canoni architettonici degli edifici pubblici fascisti. La sua edificazione risale agli anni '30 del Novecento, utilizzando in parte strutture murarie delle vecchie scuole elementari. Nel salone d'ingresso sono collocati due altorilievi in pietra di notevoli dimensioni realizzati nel 1936 dallo scultore vicentino Giuseppe Zanetti, raffiguranti scene epiche sulle conquiste coloniali africane. Le figure, lineari, sintetiche e "futuriste", sono prive del facile abbandono al naturalismo di maniera, dimostrandosi efficaci e lontane dalla banale retorica. Dal dopoguerra l'edificio è sede di uffici pubblici statali.

Villa "Gajanigo,Barbieri"

Villa Gajanigo

Fu progettata dall'architetto vicentino Carlo Barrera nel 1797. La sua ritardata costruzione, iniziata solo nel 1830, portò gli esecutori del progetto ad intervenire con alcuni vistosi ridimensionamenti contenutistici nella facciata principale, rivolta a mezzogiorno: nel prospetto originario, in corrispondenza delle 4 colonne ioniche al piano primo, era presente un'ampia loggia. Questa venne chiusa molto probabilmente alla fine dell'800, contribuendo a smorzare la purezza dell'aspetto neoclassico dell'intera facciata, che tuttavia, pur così rivisitata, mantiene una aristocrazia eleganza.

Villa "Margherita"
Antistante la fabbrica Marzotto, sopra un naturale rialzo del terreno, si erge questo spazioso edificio rivestito da lastre di marmo bianco. Per lungo tempo è stato la residenza principale della famiglia Marzotto.
L'attuale aspetto della villa, squadrato, essenziale se non severo, sprovvisto di qualsiasi artificiosità decorativa, lo si deve alla ristrutturazione apportata dall'acrichetto Francesco Bonfanti, nel 1938, sull'avito edificio ottocentesco. Dalla metà degli anni '70 è stata dismessa come abitazione e , dopo l'apporto di un'ulteriore ristrutturazione, è stata trasformata in unità residenziale per anziani inserita nella patrimonialità della Fondazione Marzotto.

Villa "Serena"

Su un immenso pianoro, immerso in un vasto parco (ora pubblico), nei pressi del centro cittadino, si trova questo maestoto edificio progettato nel 1932 da Francesco Bonfanti. Dopo essere stato utilizzato come dimora privata, intorno al 1980 è stato trasformato in residenza socio-sanitaria assistita. L'edificio, contestuale all'urbanizzazione in Oltreagno è stato realizzato dallo stesso Bonfanti ed è di stile eclettico.